I prodotti caseari sono il fiore all’occhiello della cucina italiana, ma come e quando nacque il formaggio? Già nel III millennio a.C. sono stati rinvenuti in Mesopotamia reperti che mostrano le fasi di lavorazione del formaggio e anche nell’antico Egitto era diffusa la produzione di formaggi, soprattutto di capra.
I Greci, nei loro scritti, parlano spesso della produzione di un formaggio fresco, messo a coagulare nei canestri di vimini, proveniente soprattutto da latte di capra. I Romani erano, anch’essi, produttori e consumatori di formaggio e, oltre a quello di ovini, cominciarono ad utilizzare anche il latte di bovini e avevano appreso il processo di stagionatura del formaggio. Lo scrittore latino Virgilio riporta che la razione giornaliera di ‘pecorino’ dei legionari romani era di 27 grammi.
Anche nel Medioevo la produzione del formaggio fu sempre molto intensa: le fonti del periodo sono quelle dei monaci e delle abbazie già in epoca longobarda dove il formaggio, ritenuto per lo più un cibo povero, era prodotto e consumato. I monasteri conservavano le tradizioni latine, per cui avevano mantenuto l'uso di fare formaggio anziché utilizzare il latte per produrre bevande fermentate. Una leggenda narra che Carlo Magno avrebbe apprezzato il Gorgonzola nel corso di una sua visita ad un vescovo; sul rapporto fra l'imperatore e il formaggio fiorì comunque una ricca tradizione popolare. Le testimonianze sulla diffusione del formaggio nelle tavolate "nobili" iniziano a comparire tra il tardo Duecento e il Quattrocento nei ricettari di cucina, inizialmente come ingrediente di vivande elaborate, ma in seguito esso acquistò dignità, tanto da essere servito come pietanza alla mensa dei papi, ai matrimoni della famiglia de Medici.
Quanta storia dietro questo meraviglioso prodotto, alla cui lavorazione la nostra Fattoria dedica passione e cura, proprio come hanno fatto tanti altri casari nel corso della storia.
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